Disamorare
di-sa-mo-rà-re (io di-sa-mó-ro)
Significato Spengere l’amore, l’interesse, lo slancio
Etimologia composto parasintetico di amore — il prefisso dis- indica separazione.
- «Mi sono disamorato della narrativa.»
Parola pubblicata il 07 Aprile 2025
È una parola che coglie il mutamento di un sentimento in maniera elegante e compassata, composta — e già questo è curioso, perché il suo contrario, l’innamorare, oltre ad essere tanto più corrente è ben meno tranquillo.
Certo il ‘disamorare’, o più facilmente il ‘disamorarsi’, è in concreto meno travolgente, quindi ha senso che anche sul piano del tono della parola e delle impressioni che ingenera sia più composto e sottile. È un venir meno dell’amore, dell’interesse, dell’entusiasmo — e la prospettiva è quella in cui qualcosa nel sentimento si logora, più o meno rapidamente, o si spezza, mutando il panorama dell’amore e la sua tensione in indifferenza, o anche insofferenza.
La routine mi può disamorare del lavoro che avevo tanto desiderato fare, posso notare di essermi disamorato della passione che avevo sempre coltivato, e d'un tratto un comportamento che emerge, una reazione gretta mi disamora di una certa compagnia.
L'affare, beninteso, non è meno misterioso dell'innamorare e dell'innamorarsi. Non è però trasognato, totalizzante; è avvertimento di un disallineamento, la sensazione di una spinta che viene a mancare, vagamente seccata e stanca.
La forza eccezionale di questa parola è la sua chiarezza: il disamorare tira in ballo l'amore in modo sfacciato e naïf, senza eufemismi, senza coperture algide, e ben centrato.
Il disinteressare resta più in superficie, dove si avvicendano le ridde degli interessi contingenti; l’allontanare e il distaccare parlano di separazioni e però non entrano in quel che succede intimamente; il disaffezionare, se esiste davvero, è una creatura goffa. Poi si stendono le perifrasi.
Inoltre, se mi disamoro di una saga di libri, o di una serie, adombro i fasti passati di entusiasmi e trepidazioni; se mi disamoro di uno sport di squadra, evoco il fantasma di un affiatamento euforico; se mi disamoro di una persona, richiamo tutto il magnetismo dell’innamoramento. Anche in questo caso, molto ci ciò che una parola fa consiste in ciò che implica, anche se non sarebbe strettamente parte della sua definizione.
Certo è una risorsa che può avere la sua dose di malinconia, di nostalgia, ma può avere anche tratti di libertà. In ogni caso ha un effetto complesso: richiede di calare qualche carta più del solito, ma può valerne la pena.