Tempestare
tem-pe-stà-re (io tem-pè-sto)
Significato Colpire con una tempesta; colpire fittamente, bersagliare a raffica, subissare; ornare fittamente
Etimologia da tempesta.
- «Mi ha tempestato di telefonate, ma non ho mai risposto.»
Parola pubblicata il 10 Aprile 2025
Il fatto che ‘tempestare’ sia collegato in maniera evidente e piana a ‘tempesta’ rischia di farne sottovalutare l’interesse. Siamo davanti a un congegno raffinatissimo, complesso, davvero versatile e utile.
Già la partenza da ‘tempesta’ non è banale, perché in latino tempestas è innanzitutto il periodo, l’epoca, le circostanze — insomma, come non è difficile intuire ha un significato che riguarda il tempo. Il tempo atmosferico entra in gioco in quanto misura del tempo, e tempestas diventa dapprima proprio il tempo atmosferico in genere, poi il cattivo tempo e infine la tempesta, il fortunale. E solo questo significato passa in italiano.
Ora, la tempesta è ricca di caratteri che la lingua può raccogliere e riusare altrimenti. Venti che divellono qualunque cosa, mentre nella sua rapina precipitano grandine grossa acqua tinta e neve; i colpi agitati arrivano come salaccate e come gragnole, in successione rapidissima, con veemenza sconvolgente.
Certo, il tempestare, prendendo tutto questo bendiddio di significati, potrebbe essere un ‘colpire con una tempesta’ — e lo è stato, lo è. Cecco Angiolieri se fosse foco arderebbe il mondo, se fosse vento lo tempesterebbe, e possiamo certo parlare della perturbazione che ha tempestato la montagna. Ma si solito questo verbo fa lunghi passi nel figurato.
Le raffiche della tempesta si fanno un percuotere, con un subisso di colpi fitti fitti, violenti, veloci, concreti o figurati. Quando la natura chiama imperiosa, tempestiamo la porta del bagno occupato, nella giornata canicolare veniamo tempestati di gavettoni con piacere, e tempestiamo di domande l’amica che è uscita dal colloquio importante. Una rappresentazione icastica — ma non è tutto. La piega più curiosa e poetica del tempestare è quella estetica.
Un diadema tempestato di diamanti, un coltello cerimoniale dal manico tempestato di gioie, un biscotto tempestato di gocce di cioccolato, un muro tempestato di muffe, un cielo notturno tempestato di stelle. Il passaggio è stupefacente: le raffiche e le gragnole si trasformano in tracce — ammaccature, fitte, colpi, strappi da tempesta restano in figura come impronte che gremiscono una superficie. Il tempestato è colpito da una bizzarra grandine.
Una sorte davvero meravigliosa, quella che ha allontanato il tempestare dalla tempesta, divaricandolo in un percuotere, un subissare, e in un ornare, un ricoprire. Una sorte che ci deve far pensare seriamente a come, di salto in salto, proprio noi possiamo mutare i profili dei nostri concetti.