Paleobotanica

Le parole dei dinosauri

pa-le-o-bo-tà-ni-ca

Significato Disciplina che studia i fossili delle piante

Etimologia parola composta da paleo- elemento che deriva dal greco palaiós ‘antico’, e botanica, che è dal greco botaniké, a sua volta da botáne ‘vegetazione erbacea’.

  • «È emerso da uno studio di paleobotanica: ciò che si può scoprire grazie ai pollini fossili è strabiliante.»

Nell'immaginario popolare, il paleontologo è uno studioso degli animali del passato. Dinosauri, mastodonti, trilobiti e tutti gli altri esseri che hanno popolato la Terra in epoche remote. In tutti i mondi perduti tratteggiati dalla paleontologia, le piante sono relegate al ruolo di sfondo, di contesto, di paesaggio. Il grande dinosauro troneggia in primo piano, circondato dalla foresta di conifere, alle sue spalle, della quale l'enorme rettile è il signore e dominatore. Eppure, nonostante la persistente subalternità iconografica, il mondo vegetale è stato ugualmente fondamentale e significativo, e la sua storia nei fossili non meno importante ed affascinante di quella degli animali.

Un mondo formato solo da piante potrebbe esistere e non soffrirebbe eccessivamente l'assenza degli animali, mentre il contrario è sostanzialmente irrealizzabile, almeno nelle condizioni che abbiamo sulla superficie del pianeta. Tuttavia, noi siamo animali, non piante, e la scienza è plasmata sulla nostra personale prospettiva di animali terrestri. Ciò, forse, può spiegare come mai la scienza dei fossili vegetali sia sempre stata subalterna a quella dei fossili animali.

Un senso dispregiativo nei confronti della paleontologia del mondo vegetale, dei fossili delle piante, rispetto alla controparte animale, traspare nella terminologia di queste discipline. La parola ‘paleontologia’ denota sia la disciplina scientifica dei fossili intesa nel senso più ampio possibile, sia la sua sotto-categoria dedicata unicamente agli animali. Sebbene esista il termine ‘paleozoologia’, questo tende ad essere scarsamente utilizzato, e gli si preferisce proprio il termine generale, ‘paleontologia’. Un paleontologo degli animali è, banalmente, un paleontologo. Non occorre specificare che si occupa di fossili di animali. Al contrario, un paleontologo delle piante è quasi sempre connotato in modo più netto e formale, ed è esplicitamente chiamato ‘paleobotanico’, come a rimarcare che sia una particolare specializzazione dell'essere paleontologo.

Il campo della paleobotanica spazia da fossili microscopici come pollini, spore e alghe unicellulari, fino ai tronchi di enormi alberi delle foreste primordiali, trasformati in colonne di carbone, silicio oppure pirite, passando per le delicate impronte di rami, fiori e germogli. In molti casi, la fossilizzazione è così accurata che possiamo ancora identificare il complesso sistema di vasi interni del tronco, o le nodose rugosità della corteccia, trasformati in simulacri di roccia. Le piante fossili testimoniano epoche e climi molti diversi da quelli attuali: fasi geologiche in cui palme e magnolie fiorivano ai poli liberi dai ghiacci; oppure età durante le quali il clima polare avvolgeva l'Europa, e piante tipiche della steppa crescevano in Italia; oppure antichissimi periodi durante i quali fitte foreste di felci giganti si estendevano da un capo all'altro di continenti ormai disgregati. Alcune piante odierne ricordano molto i loro predecessori delle età remote, come la spinosa araucaria dell'emisfero meridionale, o il ginkgo che spesso abbellisce con le sue foglie bilobate i nostri giardini. La paleobotanica è meno remota di quanto immaginiamo.

Parola pubblicata il 09 Giugno 2025

Le parole dei dinosauri - con Andrea Cau

Sono parole complesse, difficili da comprendere, dalle storie magnetiche e sconosciute... e che però sono anche parole dell'infanzia, parole che continuano a risuonare lungo tutta la nostra vita. Sono le parole dei dinosauri e della paleontologia, e con Andrea Cau, paleontologo e divulgatore, autore della serie di libri "La rivoluzione piumata", ne scaveremo una un lunedì su due.