Solenne

so-lèn-ne

Significato Formale, celebrato con un rito particolare; imponente, serio, maestoso; insigne

Etimologia voce dotta recuperata dal latino solemnis ‘sacro, cerimonioso, usuale, tradizionale’, di origine dibattuta.

  • «È un'occasione solenne, non puoi venire in calzoncini corti.»

Il concetto è cardinale: si dice solenne ciò che si celebra con un rito particolare, con una speciale formalità, e quindi ciò che è maestoso, di serietà imponente. Data questa centralità, le sue smaccate unicità di sfumatura sono piuttosto sorprendenti.

Se intendiamo chiedere qualche delucidazione all’etimologia, ci dobbiamo accontentare. Sappiamo perfettamente che cosa solemnis significasse in latino, e però ricostruire da dove salta fuori è un altro par di maniche.
Solemnis unisce il sacro, il cerimonioso, a un tratto che forse ci aspetteremmo meno: l’ordinario, l’usuale. In effetti a noi il solenne pare decisamente straordinario; e però il nesso è semplice e forte: il solenne è celebrato in una data fissa, e quindi tradizionale, consueto.
Ora, alla sua base pare pacifico almeno che ci sia l’aggettivo sollus, uno di quei termini misteriosi che sono passati in italiano solo per vie traverse, e che però un tempo furono frequentati e importanti. Sollus significa ‘tutto, intero’, e fonda anche parole come ‘solerte’ (sollers è abile e ingegnoso in quanto sollus si compone con ars, ‘tutto arte’) e sollecito (sollicitus è affannato e ansioso in quanto sollus si compone con citus ‘in movimento’, e quindi è ‘tutto in movimento, tutto agitato’).

Tradizionalmente si vuole che il solemnis si componga di sollus e annus, a significare l’annualità monolitica del rito ordinario, ma c’è chi ha avanzato dei dubbi di ordine vario, tutti più sottili di quanto ci interessi indagare; basti sapere che il significato originario potrebbe essere più orientato all’integrità religiosa, al rispetto dei doveri rituali.

La prospettiva del solenne in ogni caso è di antica matrice religiosa. La sua imponenza è liturgica, la sua maestà rituale, la sua austerità ha la serietà con cui ci si volge al divino, la sua grandezza è spirituale, il suo agire lento, misurato e grave.

Nessuno dei suoi sinonimi più immediati si proietta così chiaramente in una dimensione superna: può essere imponente anche il caro polpettone della mamma; la maestà di una croda non ha facce serie da mostrare; l’austerità di un arredamento può essere minimalista e vagamente ostile senza slanci superiori; la regalità di un portamento può essere mondanissima, leziosa. E la cosa si fa ancor più evidente se consideriamo i sinonimi che insistono sui discorsi.

Un discorso solenne è pronunciato in occasioni solenni con tono solenne — maestoso, sobrio, lento, serio, importante. Al di fuori del solenne si scivola subito nell’ampolloso, nell’enfatico, nel pomposo, tutte soluzioni che colgono il peggio: o l’occasione è davvero di quella specialità ordinaria e condivisa che richiede un accesso superiore, oppure ci stiamo sbrodolando la minestra addosso, gonfi come rospi. (Spesso la lingua è come una di quelle amiche un po’ troppo sincere.)

Quindi il solenne, col suo passo flemmatico e cadenzato, ha puntualmente una di quelle facce che diremmo contrariate — certo fa cose importanti ma amichevole non si può dire che sia. E però si riesce anche a farlo scherzare (perché è solenne, non sussiegoso).
Posso ricordare la sbronza solenne che mi sono preso anni e anni fa; posso parlare di quel solenne cretino del mio vicino che si fa sempre surclassare in furbizia dai cinghiali, che trovano sempre il modo di frugargli nella spazzatura; di quella solenne bugiarda con cui mai e poi mai torneremo a sottoscrivere mezzo contratto; della solenne batosta che la squadra di paese ha preso dalla rivale della collina dirimpetto.
Qui il solenne (un po’ come fanno anche l’emerito e il grave stessi) gioca sulla sua mutria, sulla sua importanza, indicando il serio e l’insigne e l’importante che poi non lo sono.

Quando si dice una parola dai grandi trascorsi, dalle ricche sfumature, dalle molte sfaccettature, eh?

Parola pubblicata il 09 Luglio 2025