Truce
trù-ce
Significato Che ha aspetto sinistro e minaccioso; perfido, feroce, malvagio
Etimologia voce dotta recuperata dal latino trux ‘minaccioso, aspro, crudele’.
- «Chi è quel tipo con lo sguardo truce che ti fissa?»
Parola pubblicata il 24 Luglio 2025
Siamo davanti a una parola da tenere in considerazione; non si può dire che appartenga a un registro particolarmente elevato, ma è garbatamente ricercata, e potente. Inoltre, è davvero molto antica: il latino trux aveva dei significati anche più estesi del nostro ‘truce’, costruiti intorno al nucleo primario dell’aspro e del selvaggio — l’ascendenza indoeuropea qui potrebbe parlare genericamente di un ‘cattivo’.
Il recupero italiano dal latino, già duecentesco, invece ruota più definitamente intorno all’aspetto minaccioso e all’indole crudele — e sono tratti che rendono il truce particolarmente icastico, specialmente efficace nell’evocare figure pericolose.
Posso parlare di come, vedendo davanti a me un capannello di tipi truci, io decida di attraversare la strada con nonchalance; posso parlare dell’aria truce con cui la professoressa entra nell’aula dell’esame, nello sgomento generale; posso parlare dello sguardo truce che mi scocchi quando mi faccio scappare una cosuccia che mi avevi detto in segreto.
Per quanto la famiglia sia quella del torvo, il truce è molto più del torvo; mi può guardare torvo il bambino a cui ho detto che non è un buon momento per scartare il lecca-lecca, ma se mi guarda truce adombro un genere di rabbia decisamente sinistra, non solo scura ma apertamente minacciosa.
Tant’è che il truce non si limita a un gioco di arie e aspetti; arriva al davvero crudele, davvero feroce, a ciò che caratterizza o predica una perfidia autentica.
Posso parlare dei propositi truci che la zia ventila quando fantastica di una rivalsa; il racconto storico non manca di riportare anche episodi truci; e ci sorprende la svolta truce della storia che stiamo leggendo coi bambini. Da notare che è su questo filone del truce che proseguono il truculento e il trucidare (truculentus e trucidare compaiono già in latino) — mentre il trucido sa prendere altre vie.
È comunque più composto, compassato e perfino coperto, rispetto ai sinonimi; il minaccioso, così come l’efferato, il feroce, il crudele, scoprono molto le carte, ci trasmettono i profili di situazioni che sono pericolose, che manifestano malvagità in maniera più terragna. Il truce è più inquietante — senza però le dimensioni sottili del sinistro. Tant’è che possiamo parlare di come il tempo viri sul truce, del casermone truce che campeggia nel villaggio, dei suoni truci di un cantiere; lascia uno spazio poetico tutt’altro che scontato.